Il cammeo rappresenta la guerra che ci sarà contro le forze del male. Gesù viene raffigurato con un arco e freccia, lotta per la giustizia e per riportare la vittoria sul malvagio.
“L’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono ogni luogo: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma di passaggio, da una tela di ragno.” ( questo ci raccontava Pablo Picasso)
Ma se l’artista è una persona che esprime la sua personalità attraverso un mezzo che può essere un’arte figurativa o performativa, l’incisore a cammeo non si limita solamente ad esprimere la sua personalità, ma rappresenta quali forme la natura vuole esprimere attraverso la mano dell’uomo. Ogni frammento di conchiglia è diverso dagli altri, il mare ha modellato infinite forme e l’incisore deve assecondare quelle forme per esprimere la propria creatività.
Gennaro Garofalo è stato un maestro nel comunicare, grazie alla sua mano, che cosa la natura ha messo a disposizione affinché noi potessimo godere della sua bellezza. Le sue opere spaziano dall’iconografia classica ad un suggestivo connubio di forme in cui la materia plasma la creatività.
In questa mostra, 19 opere rappresentano una parte del percorso artistico di Gennaro Garofalo nell’incisione a cammeo.
Una delle ultime opere con soggetto classico realizzato da Gennaro, un interpretazione in chiave Garofalo della danza degli amorini di ispirazione dal famoso dipinto di Francesco Albani.
Per soggetti classici su cammeo sono intesi i soggetti che vengono ispirati da famose opere pittoresche o di soggetti tradizionali e tipici.
Nel 1988 ci fu un alluvione devastante a Bangladesh e una della immagini del tempo ispirò Francois Loffredo che chiese a Guglielmo Ganeri di dedicarle una scultura.
Tutte le conoscenze che abbiamo ottenuto, alla fine, non ci rendono liberi, hanno innalzato muri immaginari intorno a noi costruiti con i mattoni delle regole. Tutte le informazioni che riceviamo da media e social non ci fanno vedere la realtà per quella che è.
Il bene e il male, secondo Cervasio, avviene in una rappresentazione unitaria. Tutte le figure, possono generare il bene e il male che rappresentano le 2 facce di una stessa medaglia. Così l’angelo che è demonio allo stesso tempo, la donna divorata dai serpenti e dalle sue ambizioni che da la nascita alla fenice. Tutto sotto una nuova entità che osserva l’evoluzione del bene e del male, stavolta senza le fattezze di un vecchio con la barba ma di una donna alata.
La raffigurazione delle estasi mistiche dei santi e delle loro visioni del divino, rappresenta uno dei temi più cari all’arte barocca. Bernini, con la sua “Estasi di santa Teresa” influenza quest’opera nella quale s’intravede un’estasi profana divergente da un afflato mistico. La visione, in chiave contemporanea, dell’estasi, non determina uno scontro tra sacro e profano, ma rivendica la sensazione dell’estasi di matrice fisica e non solo mistica.